
Dopo oltre 10 anni di indagini sul campo e oltre 2.000 ettari di vigneti in tutto il mondo analizzati, “dall’Italia alla Crimea fino al Sud Africa”, dice l’agronomo Giovanni Bigot, al Castello di Cigognola, di Gabriele Moratti Bigot, che collabora con l’azienda, ha raccontato in cosa consista il neonato Indice Bigot.
L’indice – che prende il nome dal suo creatore – intende proporre un metodo scientifico per valutare il potenziale qualitativo del vigneto, correlando vigneto e qualità finale del vino, attraverso un approccio che si basa su studi e sperimentazioni pluriennali nei terroir più vocati d’Italia. Accanto a Bigot, hanno presentato il loro punto di vista sull’indice il produttore Angelo Gaja, a cui l’agronomo fornisce consulenza da anni, e Stefano Poni, docente all’Università Cattolica di Piacenza.

Dopo l’attivazione di una rete di informazioni condivise tra i professionisti del settore, gli enti pubblici dedicati e alcuni produttori coinvolti nel progetto, si è arrivati finalmente a una App, disponibile per tutti, che permette a ogni produttore di monitorare le principali avversità della vite
“Monitorare le malattie in vigneto è cruciale, siano esse causate da agenti fungini che da insetti. Non fosse altro anche perché i disciplinari di lotta integrata permettono di trattare solo al raggiungimento di una determinata soglia, che va quindi rilevata, ha spiegato Giovanni Bigot. Il monitoraggio di campo ben eseguito e ordinato permette di valutare l’efficacia delle linee di difesa ed eventualmente modificarle nel corso della stagione, scegliendo al momento le miscele fitosanitarie più adeguate, anche con interventi sito specifici. La gestione fitosanitaria risulta ottimizzata, con un aumento dell’efficacia e – trattando solo dove e quando serve – un beneficio ambientale ed economico.
Perleuve Srl ha messo a punto ‘4Grapes’, un’applicazione per smartphone e dispositivi mobili che permette di raccogliere e archiviare i dati anche mentre si è in campo, appunto direttamente dallo smartphone, e di avere così sempre aggiornata la descrizione dettagliata della situazione della propria azienda o di uno o più comprensori (nel caso altri condividano i propri rilievi). Il dispositivo viene quindi usato da chi va in vigneto (tecnico, viticoltore, consulente, …) ma fornisce responsi utilizzabili anche da consorzi e servizi fitosanitari, ad esempio. Il programma infatti può restituire un dato puntuale per vigneto o una media per comune o altro comprensorio, così l’azienda può anche vedere i propri dati sullo sfondo della media di quelli del territorio (e, comparando, valutare l’efficacia della propria azione di difesa). “L’app può essere scaricata gratuitamente” commenta Bigot, “perché solo quando la memoria è condivisa, diventa cultura. È l’idea che sta alla base dell’evoluzione che interessa il settore dell’assistenza tecnica in questa Regione.” A breve il modello vite potrebbe trovare estensione anche ai settori di frutta, olivo e cereali. Fra i parametri che l’indice Bigot prende in considerazione: altezza e produzione della parete fogliare e il loro rapporto, sanità delle uve, età del vigneto, tipologia di dotazione idrica, morfologia del grappolo, biodiversità della superficie e del sottosuolo. Sono misure piuttosto semplici da ottenere, ma una parte importante del lavoro – continua l’agronomo – è stato dare un peso ai diversi parametri per arrivare ad un risultato finale, da 0 a 100, che esprime il potenziale qualitativo del vigneto.
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