
I vini de i Clivi nascono in Friuli a cavallo tra il Collio Goriziano e i Colli Orientali dove, su declivi assolati si coltiva in regime biologico certificato 12 ettari di vigneto piantati con i vitigni autoctoni Ribolla Gialla, Friulano, Verduzzo e Malvasia Istriana, unicovitigno internazionale a bacca nera, il Merlot. Sono viti vecchie con età compresa tra i 60 e gli oltre 80 anni che offrono la possibilità di interpretare 2 distinte zonea denominazione DOC, Collio e Colli Orientali del Friuli, la cui differenza sensoriale è legata solo al microclima. Le basse rese per ettaro che producono le viti vecchie donano infatti una naturale concentrazione e complessità al frutto che si trasformare in modo naturale con fermentazioni spontanee, mantenendo eleganza e integrità aromatica con passaggio in vasche di acciaio. Solo 50.000 bottiglie di vini varietali, con grande personalità.
Adesso Mario Zanusso, titolare de I Clivi assieme al padre Ferdinando presenta 2 vigneti, 2 DOC, 2 territori, 2 diversi racconti del simbolo enologico del Friuli. Galea e Brazan. Vini 100% Friulano che incarnano l’anima de I Clivi, cantina di Corno di Rosazzo (Udine) che coltiva vigne tra il Collio Goriziano e i Colli Orientali del Friuli, in 2 territori classici della storia enologica nazionale.
“Le viti da cui ricaviamo questi 2 vini – spiega Mario Zanusso, hanno un’età compresa tra i 60 e gli 80 anni e si trovano, nonostante la vicinanza geografica e il substrato pressoché identico, in 2 terroir completamente diversi, tanto che a noi piace considerarli dei cru. I vini che ne nascono sono infatti unici e sono meno legati alle note strettamente varietali del vitigno. Sono figli di due terroir diversi, uno più bello dell’altro, in grado entrambi di dare grandi vini capaci di lungo invecchiamento. E sono figli di un vitigno che negli ultimi anni è stato – a torto – un po’ dimenticato”.
I due vigneti sono distanti pochi chilometri uno dall’altro, ma ricadono in due diverse zone a Denominazione di Origine sulle pendici di due colline a 200 m sul livello del mare.
Galea, che deriva il nome all’elmo in cuoio utilizzato dai legionari romani, nasce sulle colline di Gramogliano a Corno di Rosazzo, nei Colli Orientali del Friuli. Il vigneto è in una zona asciutta e soleggiata, che dona al vino sfumature di pietra focaia, mandorle e miele.
Il Brazan è invece l’italianizzazione di bracan, nome in dialetto del borgo di Brazzano di Cormons, ed è profondamente legato ai venti che giungono dall’Adriatico e si infrangono sul monte Quarin. La vigna è più fresca e umida, con maggiore escursione termica e l’influenza del mare rende il Brazanpiù sapido, profondo ed elegante. Si caratterizza per essere fortemente idrocarburico con intense note di anice e pompelmo rosa.
“Da sempre crediamo – continua Zanusso – che il valore delle due Denominazioni sia alla pari e cerchiamo di dimostrarlo anche concretamente: Galea e Brazan sono in vendita al pubblico al prezzo di 22 euro”.
Mi sto avvicinando ai prodotti del Friuli da poco e questo articolo mi torna molto utile, proverò, grazie!
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